Ricci di mare
Di Nicola Campionato Attivista ENPA
Con una decisione pioneristica, prevista nella Legge regionale del novembre 2021, la Sardegna si appresta a sospendere per almeno tre anni la pesca dei ricci di mare, per essere più precisi, del riccio “femmina”.
Come al solito non sono bastate le direttive di sospensione con periodi meno lunghi emanate precedentemente. Gli scarsi controlli e l’eccessiva pesca illegale hanno ridotto il numero di questi animali tanto da indurre la regione a decretare un stop decisivo a partire dal 22 gennaio.
Va chiarito che per riccio femmina si intende la specie Paracentrotus lividus, chiamato così erroneamente. Non si tratta quindi di dimorfismo sessuale ma di due specie diverse. Ricci maschi e femmine non si distinguono dal colore, probabilmente non avrebbero nemmeno bisogno di differenziarsi dato che di certo il colore non è funzionale agli animali stessi in quanto praticamente ciechi.

Quindi?
Quelli che vi vengono venduti o dati nei ristoranti sono ricci di entrambi i sessi della specie sopra citata, mentre quelli che vengono detti ricci maschi appartengono alla specie Arbacia lixula.
L’unico modo che si ha di capire il sesso del riccio che state per mangiare è quello di rompere le gonadi, in effetti non state mangiando le loro uova ma le gonadi, e vedere il colore del contenuto. Se è di un giallo-arancio vuol dire che state per mangiare delle uova, quindi una femmina, se è bianco si tratta di sperma.
Probabilmente questa decisione di sospendere la pesca verrà presa anche da altre regioni visto lo status del riccio. L’ennesima conferma che i nostri comportamenti, poco o per nulla sostenibili, daranno seguito sempre più spesso a misure così drastiche. La specie è inserita nell’allegato III della Convenzione di Barcellona e nell’allegato III della Convenzione di Berna e le sue minacce principali sono di tipo antropico. Di fatto il suo declino si deve maggiormente alla pesca incontrollata e all’inquinamento dei suoi habitat.

Per spostarsi sui substrati rocciosi questo echinoderma (ossia “pelle spinosa”) usa i suoi aculei e pedicelli dotati di ventose. Solitamente è attivo nelle ore notturne, è una specie sciafila, che non ama la luce. Si nutre di alghe, piccoli animali, spugne e Posidonia.
È una specie gonocorica, cioè a sessi separati anche se esistono casi di ermafroditismo, il periodo di riproduzione va da aprile a settembre.
Il suo accoppiamento avviene per via esterna, gameti e uova vengono rilasciati in acqua dove si uniscono e danno origine ad una larva planctonica, chiamata pluteo.

Una curiosità su questo echinoderma:
il buco che molti considerano l’occhio è in realtà l’ano visto che, come scritto sopra, sono ciechi. E la loro bocca, una sorta di apparato raschiatore denominato “lanterna di Aristotele”, si trova nella parte bassa dell’animale.