Di Giuliana Giannattasio
L’ eterna lotta tra chi preserva la libertà del gatto e chi la sua sicurezza, è sempre in atto.
Ma dove è il torto e dove la ragione?
Sono tantissimi i gatti che ormai hanno rinunciato alla loro natura per vivere al sicuro stravaccati tra letti e divani h24, ciotole di crocchette che aspettano all’ infinito di essere mangiate, noiose simulazione di alberi per gatti, finestre dietro cui guardare un mondo lontano e impercettibile tutt’ altro che verdeggiante.
É vero, questo stile di vita urbano è molto criticato e spesso quando nelle proposte di affido di mici si specifica ” adozione solo in appartamento “, scattano una infinita’ di critiche volte alla difesa delle esigenze dei gatti, della loro indole etc etc.

Se quanto osservato dai difensori della fazione “gatti liberi” non è scorretto, è anche vero che libertà non significa consentire al gatto di uscire di casa o dal giardino e ritrovarsi investito, avvelenato, spostato da terzi, perso tra le auto.
Ed è questo il motivo per cui i volontari che con sacrifici e fatica hanno salvato un gattino, non accettano l’ idea di vanificare ogni sforzo e quella vita fatta salva miracolosamente, per seguire un’ idea di libertà che dovrebbe sì essere considerata, ma solo ed esclusivamente in un contesto dove l’ uomo e le sue diavoleria non possano inficiare le regole della natura.
Il gatto é un predatore che nasce libero di vagare in quello che diventerà, se saprà guadagnarselo, il suo territorio. Andrà a caccia per nutrirsi e sopravvivera’ se sarà abbastanza forte da superare freddo, stenti e malattie.
Questo può valere in un contesto rurale, dove vanno esclusi tutti i pericoli della città e dove il felino ha l’opportunità di vivere grazie alle risorse che la natura stessa gli ha fornito.
Tutto il resto ahimè, non è libertà tantomeno rispetto per la natura del nostro felino.
Pertanto, se in medio stat virtus, anche in questo caso sarebbe opportuno valutare con coscienza l’idoneità delle proprie abitazioni alla sicurezza del gatto che abbiamo scelto di accogliere.
Difficilmente un giardino sarà recintato per un gatto ed una pia illusione affermare ” ho il giardino ma non lo farò uscire”.
Lui ci riuscirà, sempre e comunque alla velocità della luce, alla prima distrazione, al momento giusto.
E non provate a rifugiarvi nel ” torna sempre”!
Se quindi abitate in luoghi che non confinano per chilometri con altro che sia campagna, potrete forse pensare di accogliere un bisognoso da monitorare e abituare all’ambiente esterno con molta attenzione dopo mesi in solo appartamento.
Arrampicarsi sugli alberi, respirare il silenzio e il profumo della natura assoluta non ha prezzo e non ha pari. Almeno durante le ore di luce e nei giorni miti.

Se disponete di balconi e terrazzi, purché omologati alla sicurezza assoluta, potrete comunque non far rinunciare ad una delle cose preferite dei mici: il sole e l’ aria aperta.
Non è libero il gatto che rischierà di finire sotto l’ auto del vicino, forse non lo sarà neanche quello che vive in appartamento, ma sarà protetto e in parte appagato da tutti i comfort confacenti le sue esigenze, che il nostro amore e buon senso sapranno offrirgli.